Abstract |
Nell’ambito dell’attività di verifica sulle leggi regionali licenziate nella precedente legislatura che prevedevano una “clausola valutativa”, la Seconda Commissione ha preso in esame la legge regionale 24 luglio 2017, n. 30 (Disciplina dell’attività di lobbying presso i decisori pubblici), di cui era assegnataria in sede consultiva, nella X legislatura.
La Seconda Commissione ha avviato, già nel 2022, un'attività di verifica e approfondimento sullo stato di attuazione della suddetta legge.
È stato ripercorso l'iter legislativo della l.r. 30/2017 che originava da un disegno di legge discusso nel 2017 in seduta congiunta Seconda e Settima Commissione, alla presenza di una serie di stakeholders di riferimento (ANCI - Puglia, UPI Puglia, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Confcooperative, Confimpresa, CNA, Confapi e ABI). Il disegno di legge era finalizzato a disciplinare l’attività di lobbying dei rappresentanti di gruppi di interesse particolare presso i decisori pubblici, regolamentando l’interazione tra decisori pubblici e portatori di interessi particolari, attraverso l’istituzione di un registro pubblico dei rappresentanti di gruppi di interesse particolare e di un’agenda pubblica in cui sono resi noti gli incontri fra i rappresentanti dei gruppi di interesse particolare e i decisori pubblici.
Pertanto, i principi e la finalità della l.r. 30/2017, sono i seguenti:
- promuovere l’attuazione dei principi di eguaglianza, non discriminazione e proporzionalità delle decisioni pubbliche, nonché di trasparenza e partecipazione democratica ai processi di formazione della decisione pubblica anche attraverso la pubblicità e la regolamentazione delle attività di rappresentanza di interessi particolari.
La Seconda Commissione ha provveduto a richiedere al Dipartimento regionale competente, nello specifico alla Segreteria della Presidenza della Giunta regionale, struttura in cui è incardinato il Responsabile della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione (RTPC) della Regione Puglia, la relazione di cui all’articolo 12 (Clausola valutativa) della suddetta legge.
L’articolo 12 della l.r. 30/2017 riportava testualmente:
“1. A partire dal secondo anno solare successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, entro il 30 giugno di ciascun anno, il Presidente della Giunta regionale, su proposta del responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione, trasmette al Consiglio regionale una relazione contenente in particolare dati e informazioni in merito a:
a) stato di attuazione del registro;
b) iscritti al registro per numero e tipologia di gruppi di interesse particolare rappresentati;
c) stato di attuazione dell’agenda pubblica.
2. La relazione evidenzia gli effetti prodotti, i punti di forza e le criticità, con particolare riferimento alle attività e alle funzioni di cui agli articoli 8 e 9, proponendo anche eventuali interventi modificativi della legge, finalizzati alla sua attuazione efficiente.”
Acquisita la relazione per l’anno 2023 a firma della RTPC della Regione Puglia, in data 04/10/2023 e 18/10/2023, sono stati convocati la RTCP della Regione Puglia e gli stakeholders di riferimento così come individuati, per analizzare i risultati raggiunti dalla stessa legge e le eventuali criticità.
Nella seduta del 04/10/2023 la RTCP della Regione Puglia, dott.ssa Caccavo, ha riferito che la l.r. 30/2017, da quando è entrata in vigore, è stata già più volte attenzionata; un paio di altre regioni l’hanno contattata per avere maggiori informazioni su questa legge con l’obiettivo di mutuarla. Ciò è un motivo di orgoglio per la Regione Puglia che ha fatto da apripista, essendo stata fra le prime regioni ad adottare una norma di questo tipo. Vi sono, a suo avviso, alcune parti migliorabili, che non trovano ancora piena attuazione, e la struttura è al lavoro per implementarle, però è importante che vi sia tale norma a presidio della prevenzione della corruzione e della trasparenza nell’Amministrazione regionale.
La legge prevede due tronconi: il registro pubblico delle attività di lobbying e l’agenda pubblica. Il registro pubblico è stato istituito e messo in funzione molto velocemente a ridosso della norma con una delibera del 2017 e poi una determina del 2018. È una piattaforma online perfettamente funzionante, denominata “Registro lobbying”. Tutti i cittadini possono utilizzarla. I portatori di interesse possono chiedere l’iscrizione all’interno di questo Registro lobbying come lobbisti. Il suo ufficio ha ricevuto molte richieste di iscrizione e molte sono state le iscrizioni effettuate.
Allo stato attuale, ci sono un totale di ventisei iscrizioni articolate per gruppi, quattordici nella categoria “imprese e gruppi”, quattro nella categoria “consulenze”, otto nella categoria “lobbisti interni e associazioni di categoria commerciali e professionali”. Il registro pubblico è attuato al 100 per cento ed è perfettamente funzionante. Ovviamente, il numero delle iscrizioni dipende dal numero delle domande e le istruttorie vengono fatte dal suo ufficio abbastanza celermente. Non ritiene che ci siano criticità sul fronte del registro.
Diversamente, l’agenda pubblica andrebbe potenziata; viene utilizzata abitualmente dal Presidente della Giunta regionale ma potrebbe essere più frequentemente utilizzata anche dagli assessori ed eventualmente dai Consiglieri. Sostanzialmente l’agenda pubblica è stata utilizzata inizialmente “in via sperimentale” dalla Giunta, in attesa di creare un protocollo d’intesa Giunta-Consiglio affinché venisse utilizzata anche dal Consiglio. Questa cosa non è accaduta. Potrebbe essere utile valutarne un utilizzo più condiviso. L’obiettivo è di potenziare quanto più possibile sia l’utilizzo dell’agenda che del registro. Conclude segnalando che in Senato della Repubblica giace un disegno di legge avente ad oggetto “Disciplina dell’attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi”, che è stato trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati il 14 gennaio 2022 e, al momento, è ancora fermo. Questo disegno di legge, qualora dovesse diventare legge, renderebbe necessario un adeguamento della normativa regionale.
Nella seduta del 18.10.2023, è stato possibile audire il Vice Presidente di ANCI Puglia e il Presidente di Confcooperative Puglia.
Il Vicepresidente di ANCI Puglia ha dichiarato che ANCI, in qualità di intermediario per eccellenza di portatori di interessi da parte dei Comuni e dei Sindaci, non può che essere d'accordo sulla necessità di regolamentare il confronto tra le lobby e i decisori pubblici. Auspica che si trovi una formula che possa garantire l'opinione di questi portatori di interessi all'interno di una dimensione che sia effettivamente e puntualmente regolamentata, perché non si creino squilibri e, anzi, si possano garantire le posizioni di entrambi.
Il Presidente di Confcooperative Puglia ha dichiarato che la inclusione delle organizzazioni come la sua nella legge regionale di cui trattasi sarebbe una superfetazione, in quanto loro già intervengono nei tavoli di pertinenza, nelle consultazioni, come previsto in tutte le programmazioni e le progettazioni di competenza della Regione. |