Abstract |
Adempimenti di cui all'articolo 7 (Clausola valutativa) della legge regionale 27 febbraio 2020, n. 3 (Norme per il sostegno del caregiver familiare). Anno di osservazione: 2024. La Terza Commissione, nell’audizione tenutasi il 30 ottobre 2024, ha esaminato la legge regionale 27 febbraio 2020, n. 3 (Norme per il sostegno del caregiver familiare), nell’ambito dell’attività di verifica sulle leggi regionali licenziate nella precedente legislatura che prevedono una “clausola valutativa”. La su menzionata legge (licenziata nella X legislatura e nata da una proposta di legge assegnata in sede referente in Commissione) è finalizzata a rafforzare la promozione, valorizzazione e tutela della figura del caregiver familiare. L’art. 7 della legge regionale n. 3/2020 disciplina la suddetta clausola valutativa e al comma 1 recita testualmente “A partire dal secondo anno dall’entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale riferisce alla competente Commissione consiliare in ordine all’attuazione della presente legge e sui risultati raggiunti nel promuovere e garantire la sua piena attuazione”. La Terza Commissione consiliare permanente ha provveduto a richiedere alla Sezione Benessere sociale, innovazione e sussidiarietà del Dipartimento Welfare un’apposita relazione di monitoraggio e, acquisita tale relazione, in data 30 ottobre 2024, è stata convocata un'audizione alla presenza della dirigente della Sezione Benessere sociale, innovazione e sussidiarietà, dottoressa Laura Liddo e del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, dottor Antonio Giampietro, in qualità di rappresentante dei principali stakeholders coinvolti, per analizzare i risultati raggiunti dalla legge e le eventuali criticità. In sede di audizione il Dipartimento Welfare ha illustrato le azioni messe in piedi dalla Regione Puglia, nell’ambito della propria programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria, a supporto del caregiver familiare, nell’ottica di diffondere una vision non di tipo meramente assistenzialistico, bensì inclusivo e di supporto sostanziale. La dottoressa Liddo ha sottolineato anche la condivisione delle proposte di programmazione sul tema con il Garante regionale per i diritti delle persone con disabilità e con le Associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, onde porre in campo interventi frutto di un’analisi consapevole di bisogni, punti di forza e criticità. La Liddo ha poi elencato le misure regionali messe in atto, ovvero da una parte gli interventi Budget Caregiver, per il quale allo stato attuale i beneficiari ammissibili sono 7398, e Sostegno Familiare, per il quale i beneficiari ammissibili sono 6.817, entrambi di natura prevalentemente assistenzialistica, dall’altra le misure Patto di Cura, i cui beneficiari ammissibili sono 1.054, e Sostegno Psicologico Caregiver, che lanciano la sfida dell’inclusione sociale della figura del caregiver sia nel tessuto lavorativo sia socio-relazionale, anche se la misura del Patto di cura non ha avuto lo stesso successo della misura del sostegno familiare, perché evidentemente il sostegno familiare non presenta le difficoltà che un contratto di lavoro invece pone. Sono stati poi evidenziati gli obiettivi primari delle progettualità finanziate ovvero: il miglioramento della qualità della vita dei caregivers, la riduzione dell’ospedalizzazione dei disabili a causa della sindrome di Burden dei caregivers, la creazione di reti stabili di volontari sui territori a supporto dei caregivers medesimi ed il potenziamento dell’accessibilità al mondo del lavoro, nonché ai servizi del territorio. La dottoressa Liddo ha anche precisato che, stante il recente avvio delle attività da parte dei soggetti attuatori, non è stato possibile procedere ad un monitoraggio quali-quantitativo, che sarà posto in essere semestralmente, al fine di documentare il numero e le tipologie di caregivers presi in carico, le attività svolte ed il raggiungimento dei risultati previsti. Il dottor Giampietro ha evidenziato alcune criticità, ovvero in primis la necessità di un intervento a livello statale per ottenere dal Governo ulteriori risorse a supporto dei caregiver, considerando che molti lasciano il proprio lavoro per dedicarsi totalmente al disabile, non potendo più portare un reddito a casa e trovandosi poi, quando le persone non autosufficienti da loro assistite vengono a mancare, senza lavoro, senza risorse e senza pensione. Giampietro ha anche suggerito l’implementazione dell’articolo 3 della legge in questione, con particolare riferimento alle lettere c), d), e) del comma 1, in relazione alla previsione di incontri con le associazioni datoriali di lavoro per permettere ai caregiver di avere spazi maggiori, orari flessibili sul lavoro, nonché forme di assicurazione a tutela di eventuali infortuni. In merito alla misura del Patto di cura, Giampietro ha chiesto che al più presto le risorse avanzate vengano rimesse a disposizione per soddisfare nuove domande di soggetti rimasti fuori dall’altra misura e ha suggerito di verificare se sia possibile rivedere le modalità di rendicontazione, in quanto molto complesse, nonché pensare di sostenere le persone con disabilità nelle pratiche per la rendicontazione, provvedendo alla formazione di CAF e patronati per dare loro sostegno. |